Recensione di FIFA 14

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  1. The Crow90
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    Dopo un'intera generazione passata a dominare il mercato e a macinare vendite su vendite, aumentando in maniera costante il divario sulla concorrenza diretta di Pro Evolution Soccer, FIFA si appresta a chiudere anche l'ultimo scontro sulle attuali console prima di passare definitivamente alla next gen. A dirla tutta il duello di quest'anno, in prima battuta, non sembrava essere così scontato, dato che Konami per tener testa a un prodotto ormai rodato e stracarico di modalità, contenuti e licenze, ha giocato la carta del nuovo motore di gioco lanciandosi sul Fox Engine, cosa che invece Electronic Arts con il suo Ignite, senza subire pressioni o sentire il fiato sul collo, ha deciso di rimandare direttamente a PS4 e Xbox One, evitando così di dover castrare la propria tecnologia per accontentare il pubblico. Uno scontro quindi impari sulla carta ma che, come vedremo in questa recensione, ha avuto un risultato tutt'altro che certo.

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    Nozioni strategiche

    FIFA 14 ci dà il benvenuto con un sistema di menu in linea con gli standard attuali imposti da Windows 8: grossi quadrettoni schematici estremamente semplici e leggibili. Partita rapida, Modalità Carriera, Ultimate Team e le news aggiornate in tempo reale sono le quattro macroaree in bella vista, ma è solo il principio di una quantità di contenuti davvero incredibile che prenderà forma mano a mano che giocherete, mostrando nella pagina principale le opzioni da voi più utilizzate, per un'immediatezza davvero impareggiabile.

    La possibilità di prendere parte ad allenamenti specifici è sempre presente e non potevano mancare ovviamente i classici skill games, test che metteranno a dura prova le vostre abilità di giocatori grazie a livelli crescenti di sfida, categorizzati per medaglie e che dalle basi delle meccaniche vi forniranno tutti gli strumenti necessari per arrivare a padroneggiare correttamente i tiri, i passaggi, il dribbling e persino la gestione dell'attacco e della difesa, portieri inclusi. Per provare i trick in completa libertà potrete poi andare nell'arena di pratica, o ancora gettarvi direttamente nella lobby online per disputare partite non classificate con amici. Insomma, prima di arrivare a calcare il terreno di gioco, FIFA 14 vi darà tutti gli strumenti per prepararvi a dovere ai match.

    Una preparazione necessaria sia per i novizi che per tutti gli appassionati dello scorso capitolo, che quest'anno non si troveranno per le mani unicamente la solita produzione curata, con passi avanti in ogni reparto, ma anche un sistema di gioco rivisto sotto molteplici aspetti, primo su tutti la velocità delle azioni.

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    La nuova stagione inizia da qui

    Il gameplay di FIFA 14 si presenta infatti come un'evoluzione diretta di quello visto in FIFA 13, introducendo poche migliorie e andando a limare molte meccaniche della precedente edizione.

    La new entry che incide maggiormente sulla giocabilità pad alla mano e' senza dubbio il Variable Dribble Touch che modifica il sistema di dribbling, rendendolo più realistico e preciso. Dite addio ai repentini cambi di direzione con la palla incollata ai piedi o agli slalom con i giocatori meno dotati tecnicamente, ora sarà molto importante prestare attenzione al valore di controllo palla di ogni singolo giocatore. Non è infatti raro allungarsi troppo la sfera durante uno sprint mentre veniamo contrastati da un difensore, obbligando l'utente a dosare lo scatto per evitare di perdere malamente il possesso di palla. Molto complicato anche saltare vari uomini in successione, cosa che costringe a costruire una manovra di gioco corale, fatta di passaggi piuttosto che di dribbling. Una feature che abbiamo sicuramente apprezzato e che va ad aggiungere un pizzico di quella pianificazione tattica tanto richiesta dai fan. Costruire correttamente un'azione e impostare il gioco per arrivare in porta diventa quindi ora una necessità primaria, e si può tranquillamente accantonare l'idea di prendere un giocatore dal punteggio altissimo e zigzagare tra la difesa avversaria, che si chiuderà a riccio, avvicinerà le linee e utilizzerà anche un po' di mestiere per sottrarre la sfera agli attaccanti.

    Anche il sistema di tiro ha subito modifiche, grazie all'introduzione del Pure Shot che permette di riprodurre in modo abbastanza fedele le conclusioni delle superstar del calcio, dalle bordate dal limite dell'area di Cristiano Ronaldo ai tiri carichi di effetto di Andrea Pirlo. Tutto questo permette agli utenti di tornare pericolosi sulla tre quarti, dandoci un'arma in più per sbloccare le partite contro squadre particolarmente chiuse in difesa, fattore che viene messo in risalto soprattutto dalla difficoltà, come accennavamo prima, di divincolarsi in area. Unico dubbio è sul tiro di precisione, a volte davvero troppo efficace con la palla che finisce sotto l'incrocio con eccessiva facilità. EA è comunque a conoscenza del problema, e promette di risolverlo in breve tempo, insieme ad un altro paio di piccoli difetti legati al gameplay che vedremo successivamente.

    Altra introduzione da non sottovalutare è il sistema di protezione della palla. Con la semplice pressione di un tasto, il nostro attaccante ruoterà di 180 gradi per dare la schiena al difensore, costringendo spesso gli avversari a commettere fallo per tentare di recuperare il pallone. Tutto questo offre una maggiore varietà nella scelta dei nostri giocatori, restituendo un ruolo importante agli attaccanti fisici, troppo spesso sacrificati in favore di giocatori veloci. Se infatti prima scegliere Messi o gli equivalenti leggeri e agili era quasi indispensabile per avere vita facile in attacco, ora appoggiarsi ad una punta massiccia capace di tenere palla e far salire tutta la squadra prima di eseguire un'azione è sicuramente fattibile e, anzi, consigliabile, sacrificando individualismi e riportando il focus, com'è giusto che sia, su tutti gli undici giocatori in campo e sul loro posizionamento.

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    Migliorata notevolmente l'IA dei difensori, ora molto meno vulnerabili agli uno-due degli avversari e capaci di mandare spesso gli attaccanti in fuorigioco. I limiti dei difensori vengono però evidenziati sui calci d'angolo e sui cross (in maniera meno rilevante in questi ultimi), davvero troppo efficaci e capaci di mandare in tilt le difese avversarie. Gli attaccanti riescono ad anticipare con troppa facilità gli avversari, andando ad insaccare senza molti problemi anche a causa di sporadiche uscite a vuoto dei portieri avversari. La marcatura in questo caso viene puntualmente eseguita al contrario e non sarà raro vedere l'attaccante di ruolo che riesce a smarcarsi semplicemente staccandosi dal suo uomo o, ancora peggio, venendo marcato direttamente alle spalle e avendo tutto il tempo di saltare, prendere la mira e infilare la palla con un colpo di testa di precisione a scavalcare l'ultimo difensore, in maniera a volte sin troppo irrealistica.

    Nella nostra prova la cosa si è verificata con troppa frequenza, segno che le routine in questo caso devono assolutamente essere riviste in una patch futura.

    Altra nota dolente della produzione è il livello di difficoltà. Mentre ai livelli di difficoltà più bassi la CPU recita il ruolo di comparsa, andando molto raramente al tiro e lasciando spesso buchi in difesa, ad alti livelli di sfida assistiamo a un autentico monologo degli avversari, capaci di mantenere il possesso di palla e di sbagliare raramente anche i passaggi più improbabili. In soccorso degli utenti troviamo le slide modificabili, grazie alle quali possiamo intervenire su tutti i parametri di gioco per bilanciare manualmente il problema.


    Tecnicamente? Un altro livello

    Nonostante il peso degli anni, le vecchie cutscene ormai sono davvero superate, l'engine di FIFA 14, con i giusti ritocchi e dovuti aggiornamenti, continua a difendersi discretamente bene. Le animazioni, le movenze dei calciatori più famosi e, da quest'anno, anche il pubblico riescono ad accontentare i giocatori, ansiosi tuttavia di vedere quanto l'Ignite potrà rivoluzionare il tutto. Se è vero che l'engine next gen potenzierà principalmente la fisica, quest'anno Electronic Arts ha lavorato bene pure sui contrasti, vera e propria macchia del precedente capitolo. I rocamboleschi mischioni in area sono praticamente spariti del tutto e, anzi, ora i giocatori saltano e tentano di togliersi dalla traiettoria di un compagno in caduta, evitando i classici aggrovigliamenti di giocatori visti in FIFA 13. Sporadico qualche bug negli urti, soprattutto quando viene coinvolto il portiere che "spinge" letteralmente l'attaccante in contrasto lontano dall'estremo difensore. Nulla di problematico tuttavia, o in grado di inficiare l'andamento dell'azione.

    Fluide come sempre le rimesse laterali, con i giocatori che inseguono la sfera per accelerare l'azione, e praticamente inalterato il sistema dei calci piazzati, con la possibilità in difesa come sempre di decidere il posizionamento della barriera e se farla avanzare o meno tentando di accorciare le distanze con i tiratori, a rischio però di prendersi un bel cartellino giallo.

    E' la fisica della palla ad ogni modo a sorprendere, eccellente tanto sui tiri curvati che nelle bordate dal limite quanto su rimpalli e rimbalzi, credibili e prevedibili semplicemente osservando attentamente il giro del pallone. Gli stadi non sono stati lasciati ovviamente al caso e nella trentina di strutture licenziate disponibili troviamo ovviamente San Siro, lo Juventus Stadium, il Santiago Bernabeu e anche la Donbass Arena dello Shakhtar Donetsk e l'Eithad Stadium di Manchester.

    Per quanto riguarda i campionati invece, anche qui più di trenta, non potevano mancare tutte le licenze FIFA per gli appassionati, con tutta la serie A, B la Liga spagnola la Premier League e la maggior parte dei campionati sudamericani, oltre alla K League coreana.

    Nota dolente invece per la telecronaca, con il duo Bergomi/Caressa che necessita assolutamente di una rivisitazione e l'introduzione di un nuovo ventaglio di frasi per garantire maggior fluidità durante il commento delle partite.

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    Questioni di modalità

    Dove il titolo Electronic Arts però ha sempre distrutto letteralmente la concorrenza è nel comparto modalità e, come volevasi dimostrare, quest'anno la storia si ripete.

    La possibilità di affrontare la carriera sia come allenatore che come uno qualsiasi degli undici giocatori in campo, portieri inclusi quindi, è ancora presente e sono state aggiunte alcune novità per la ricerca dei calciatori da acquistare e dei contratti che, grazie a gli scout, ora potranno essere controllati in maniera molto più efficace ricercando abilità o caratteristiche speciali. Per quanto riguarda l'online, sul quale ovviamente torneremo non appena i server saranno aperti alle masse e non vogliamo sbilanciarci eccessivamente visto il blackout dello scorso anno, troviamo le consuete modalità 1v1 e anche un campionato dedicato alle partite due contro due, al quale vengono affiancati ovviamente il FIFA Store e un creation center particolarmente ricco di opzioni.

    Poche ma importanti le novità di Fifa Ultimate Team, passato da piccola espansione a vero e proprio gioco, con una community in crescita anno dopo anno. La vera sorpresa per questa stagione è l'introduzione di un nuovo tipo di carte, i Chemistry Styles. Queste carte sono delle vere e proprie carte potenziamento che andranno a migliorare delle specifiche caratteristiche di un nostro giocatore. Ogni utente potrà dunque applicare una carta particolare a seconda del proprio modo di giocare. Un giocatore che ama molto utilizzare i cross andrà di conseguenza a gonfiare il valore del colpo di testa del proprio attaccante, e aumenterà in tal modo la propria pericolosità nel gioco aereo.

    Notevole miglioramento nella fase di ricerca sul mercato, grazie alla ricerca per nome e all'introduzione di nuovi filtri per identificare con più precisione la carta che stiamo cercando.

    Altra novità, che garantisce ulteriori alternative nella costruzione della propria squadra, è l'inserimento di nove nuovi moduli. Questo, insieme all'eliminazione delle odiate carte formazione, permetterà agli utenti di creare il proprio team perfetto, scegliendo il modulo che più si addice al proprio stile di gioco.

    Chiudiamo con le Leggende, esclusiva delle versioni Microsoft del gioco, di cui non abbiamo ulteriori dettagli dopo quelli rilasciati alla Gamescom. Probabile la loro introduzione a partire dall'uscita della versione Next Gen.
     
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0 replies since 31/5/2014, 13:00   11 views
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