Alberto Bevilacqua si stà spegnendo in una clinica di Roma

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     Like  
     
    .
    Avatar

    Il creatore di debbo

    Group
    Boss
    Posts
    2,482
    Vota
    0
    Location
    Sardegna

    Status
    Offline
    Dal libro dello scrittore Alberto Bevilacqua "Lettera alla madre sulla felicità":

    «Se mi faranno fuori, o mi chiuderanno a marcire in una cella, metti gli scatoloni blu, contrassegnati dalle lettere B, C e D, con la dicitura: "Schifo e porcherie inimmaginabili di alcuni potenti". Contengono documenti di cui sono entrato in possesso durante le mie indagini di buon giornalista, quale credo di essere. Essi sono in grado di scatenare un autentico putiferio ai vertici di uno dei nostri due Stati, diciamo quello ufficiale e screditato sulla scena mondiale, perché ne esiste un secondo, l'Antistato criminale, assai più organizzato ed efficiente, nonché internazionalmente ramificato. Alcuni politici di alto grado, e ritenuti irreprensibili, appariranno come autentiche fogne. Ci sono anche documenti che riguardano colui che gli uomini grigi dell'Edificio Grigio hanno sempre definito, con sudditanza, "l'Insabbiatore del Deserto, il Divo"….Gli scatoloni consegnali semmai, e personalmente al Direttore del Corriere della Sera, qualora il linciaggio dei calunniatori dovesse continuare anche dopo la mia morte».

    Questa mattina presto, sul Corriere della Sera, compare questo articolo (ripreso solo ore più tardi da altri giornali):

    «Bevilacqua prigioniero in clinica»
    La compagna denuncia i medici
    «Servono cure in un ospedale attrezzato». Il ricovero a metà ottobre, l'ultima uscita pubblica un'intervista con Fabio Fazio.
    ROMA - Era entrato in clinica per uno scompenso cardiaco. Adesso, tre mesi dopo, le condizioni di Alberto Bevilacqua - ricoverato a «Villa Mafalda» - appaiono fragilissime e a rischio per un'infezione alle vie respiratorie che comprime le funzioni vitali. L'autore di romanzi come La Califfa , Gialloparma , La camera segreta , è bisognoso di cure urgenti e non più prorogabili. Una vicenda dolorosa, uscita dalla riservatezza della sfera privata grazie alla denuncia della compagna, Michela Macaluso, in arte Michela Miti, ex attrice di commedie all'italiana ma anche scrittrice e autrice di raccolte di poesie pubblicate per la Mondadori (da sempre casa editrice di Bevilacqua). Le condizioni di salute dello scrittore sono illustrate in una denuncia depositata in Procura sulla base della quale i magistrati hanno aperto un'inchiesta per lesioni colpose (al momento è solo un'ipotesi di reato senza indagati) nei confronti dei medici della casa di cura «Villa Mafalda». Secondo l'esposto, lo scrittore sarebbe in qualche modo «ostaggio» di una struttura privata dalla retta quotidiana stellare, pari a circa tremila euro al giorno per l'ospitalità. Nulla di male se la terapia fosse appropriata, ma il rischio - secondo la denuncia - è che invece sia inadeguata e il paziente stia lentamente peggiorando.


    Michela Macaluso e Bevilacqua (Infophoto)
    L'inchiesta è stata assegnata al pm Elena Neri del pool delle colpe professionali coordinato dall'aggiunto Leonardo Frisani, mentre le indagini, delegate ai carabinieri del Nas, sono partite ieri stesso con il sequestro della documentazione nella casa di cura romana: dalla cartella clinica alle relazioni di servizio del personale medico, passando per i documenti di ricovero. A completare il quadro di una tribolata degenza si aggiunge il dettaglio economico. Michela Macaluso ha appena ricevuto la lettera della struttura clinica. La direzione di Villa Mafalda comunica che la retta per i 3 mesi di ricovero è pari a 640 mila euro in totale (ma 120 mila sono già stati versati, dunque ne resterebbero da pagare 520 mila).
    Sperando che l'intervento presso l'autorità giudiziaria aiutasse a sbloccare il trasferimento dello scrittore, la Macaluso ha scelto di rivolgersi ai magistrati. Dal suo studio, l'avvocato Giuseppe Zaccaria (che assiste la Macaluso) sostiene che l'esposto sia l'ultima speranza di «salvare la vita a Bevilacqua», quasi una lotta contro il tempo per l'aggravarsi delle sue condizioni. «La mia cliente - dice il legale - è angosciata e stupefatta. Malgrado l'emergenza i medici di Villa Mafalda continuano a trattenerlo violando il protocollo scientifico che prevede di trasferire il paziente nella struttura pubblica meglio attrezzata per le cure specifiche».

    Nel dramma personale dello scrittore si è dunque inserito un aspetto giudiziario. Settantotto anni, divorziato, senza figli, Bevilacqua ha solo una sorella che vive a Parma e che, a sentire quello che trapela da chi lotta quotidianamente con lo scrittore, ignora le sue reali condizioni di salute. La Macaluso non è sposata con lui, dunque la sua firma non ha alcun valore legale per sostenere il trasferimento dalla clinica del paziente. Da settimane è in corso con la direzione medica una trattativa: «Per giorni si è nicchiato, rinviando la decisione sul trasferimento. Nel frattempo abbiamo chiesto a un medico di fiducia di visitarlo», aggiunge Zaccaria. Il risultato è allegato alla denuncia, nella quale si parla anche di piaghe da decubito.

    Bevilacqua sarebbe in uno stato di incoscienza, incapace di parlare e capire quello che sta accadendo, complice il virus alle vie respiratorie «peraltro contratto negli stessi ambienti della clinica a quanto risulta dalla nostra consulenza», incalza l'avvocato. La degenza va avanti dalla metà di ottobre, l'ultima intervista è stata quella di aprile scorso a Raitre con Fabio Fazio per l'uscita di Roma califfa , cronaca autobiografica del passaggio affettivo dalla Parma del dopoguerra alla Roma degli anni Sessanta. Sottolinea ancora l'avvocato Zaccaria: «Anziché trasferirlo d'urgenza al più vicino ospedale pubblico attrezzato per le malattie respiratorie, la direzione di Villa Mafalda lo trattiene, giorno dopo giorno, senza decidere». Una sorta di «resistenza passiva» che potrebbe configurare anche il reato di omissione di atti d'ufficio. È presto per dirlo. E soprattutto, ora, la vera urgenza è un'altra.

    Ilaria Sacchettoni
    26 gennaio 2013 | 7:55

    HA DIMENTICATO DI AGGIUNGERE NEL SUO LIBRO... SE MI LASCERANNO A MARCIRE IN UNA CLINICA DA TREMILA EURO AL GIORNO!
     
    .
0 replies since 10/7/2013, 00:27   15 views
  Share  
.